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Esiste qualcosa che possiamo chiamare "santità storiografica". Essa riguarda gli esseri umani che, per vita e opere, ci consentono di conoscere meglio l'epoca, ormai scomparsa, durante la quale sono vissuti. Per gli storici del Medioevo Francesco di Marco Datini, il "mercante di Prato", avrebbe una posizione eminente tra questi santi: a lui dobbiamo buona parte delle nostre conoscenze sul commercio e l'economia dell'Italia e dell'Europa verso il 1400. Come si conviene a ogni santo, ha il suo luogo di culto: l'Archivio di Stato di Prato, e i suoi pellegrinaggi, le "Giornate di Studio" che si tengono ogni anno. Paolo Nanni tratteggia in chiave nuova il Datini utilizzando le lettere che questi scrisse nell'arco di trent'anni.